1° tappa – TABARINO
Trattandosi di un percorso ad anello, si può partire da dove si vuole. Io vi consiglio di partire da Tabarino dove c’è un ampio parcheggio gratuito. Dal parcheggio bisogna scendere fino all’insegna “Tabarino” ed iniziare a salire seguendo il sentiero.
Questo percorso sarà pressoché naturalistico, con tanta vegetazione e nel totale silenzio.
La zona è stata scelta per essere un’oasi del WWF, lungo il cammino, infatti, troverete circa 15 bacheche che vi daranno informazioni sulla flora e la fauna locale (anche in inglese).
Ci sono anche due bacheche didattiche sull’origine del Lago d’Orta e sulle conformazioni dei ghiacciai che spiegano il perché a volte si trovano dei rari fossili di conchiglie marine.
2° tappa – CASSANO
La prima parte del percorso è in salita, ma porta presto al paese di Cassano, famoso per la sua chiesa dedicata a San Giovanni Battista. Essa era la più importante tra quella costruite “oltre Agogna”, nelle Cascine di Ameno.
D’altra parte, Cassano era un vero piccolo borgo in stupenda posizione panoramica con vista sul Monte Rosa, su Ameno e sulla dorsale che divide il Lago d’Orta dalla Valsesia.
La chiesa, in stile barocco, fu costruita nel XVI secolo in un momento di generale fervore religioso legato alla Controriforma. Purtroppo versa in totale abbandono e degrado; disabitato è anche il palazzo che fronteggia la chiesa e che appartenne alla famiglia Pecora, importante casata che diede i natali anche al francescano Giulio Pecora che nel 1700 fu patriarca di Costantinopoli!
3° tappa – CAPPELLA DEL VAGO
Si esce quindi dall’abitato di Cassano e si prosegue salendo ed arrivando, poco più avanti, alla cappella del Vago.
Qui c’è una piccola area picnic con una parte anche al coperto e dei barbecue a legna, ma purtroppo non siamo riusciti a trovare una fontanella di acqua!
4° tappa – ALPE CASCINONE e ALPE MARANDINO
Continuando a camminare nei fitti boschi si arriva ai resti dell’Alpe Cascinone, dove si ammirano tre faggi secolari, e quindi al prato dell’Alpe Marandino affacciato sul
Mottarone, le Grigne e le Alpi Svizzere.
Quest’ultimo tratto è mal segnalato e spesso vi chiederete se vi siete persi oppure è la strada giusta. Prima o poi troverete qualche cartello, non abbiate timore!
Ora, è arrivato il momento di iniziare la discesa. Anche qui la strada non è ben segnalata, o meglio non è segnalato il percorso dell’anello indaco, ma forse troverete dei cartelli di strade per montanbike, seguite qualsiasi cartello voi troviate che si dirige verso Ameno.
5° tappa – SCULERA
Sculera è un altro dei paesini delle cascine di Ameno e anche questo presenta una chiesa di notevoli dimensioni, se rapportata all’abitato. Sulla facciata dell’oratorio di Sant’Eurosia, vi è una lapide che ricorda la generosa elargizione del re Vittorio Emanuele II di Savoia per la ricostruzione della frazione dopo il tremendo incendio che l’aveva completamente distrutta.
Ho letto da qualche parte che il 25 giugno è la festa della Santa e in questo posto sperduto dicono Messa, processione e incanto delle offerte.
6° tappa – TACCHINO
Il sentiero prosegue perdendo rapidamente quota, sino a giungere la desolata frazione di Tacchino in cui tutto sta mestamente crollando.
Poco dopo ci troveremo a dover scavalcare il fiume Agogna ed iniziare una piccola salita.
7° tappa – MILANETTO e TABARINO
Ancora un breve tratto in discesa e sbuchiamo sulla strada asfaltata in corrispondenza della frazione Minlanetto da cui, con una breve risalita, ritorniamo al parcheggio dal quale siamo partiti, quello di Tabarino.
Noi non siamo professionisti nel settore delle escursioni e hiking. Lo facciamo per passione e per offrire ai nostri ospiti qualcosa in più.
Utilizzando questo qrcode potrete scaricare la mappa direttamente sul vostro smartphone con i dettagli altimetrici. Al link c’è anche la possibilità di scaricare il percorso per il vostro navigatore, in diversi formati di file.
Altrimenti potete scaricare il pdf cliccando qui AmenoAnelloIndaco ma è meno preciso perché non è possibile aumentare la dimensione della mappa.
I percorsi del Quadrifoglio di Ameno sono tutti piacevoli e poco impegnativi.
Purtroppo sul sito di Ameno turismo il percorso è spiegato male ed è difficile trovare cartine specifiche (i bar e i locali non le hanno, le ha solo l’ufficio del turismo che ha apertura ridotta). Non sono certa di aver imboccato il sentiero nel verso giusto, ma d’altra parte è un anello, quindi cambia poco!
Qui potrete trovare gli altri:
Trattandosi di un percorso ad anello, si può partire da dove si vuole. Io vi consiglio di partire da Tabarino dove c’è un ampio parcheggio gratuito e c’è il ristorante La Faina, per pranzare o fare merenda al vostro ritorno.
Se avete un cane educato a stare al passo, il 100% del percorso può essere fatto senza guinzaglio.
Proprio di fronte al parcheggio che vi ho suggerito come punto di partenza c’è l’Osteria della Faina e sarà l’unico posto dove potrete prendere qualcosa da bere o da mangiare lungo tutto il percorso.
Il sito Ameno Turismo dice che il percorso è fattibile al 90% in mountain bike e al 80% a cavallo.
Ho fatto questa strada a luglio e c’erano molte zanzare nel bosco. Portatevi il repellente!
Informazioni tratte da::
Tipologia: Passeggiate
Lunghezza: circa 9 km (circa 4 ore)