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Cimitero di Orta

Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, anche un luogo come un cimitero può nascondere interessanti curiosità!

Collocato a mezza costa sul promontorio di Orta, approssimativamente a metà percorso tra il centro storico ed il Sacro Monte, circondato da quella zona boschiva che anticamente si chiamava selva di San Nicolao, il Cimitero merita una visita, non foss’altro che per la splendida veduta del lago che a tratti appare tra le fronde del bosco, una delle più antiche chiese del lago, S. Quirico, e la cancellata barocca in ferro battuto all’ingresso del Camposanto.

In fondo alla discesa ombreggiata e silenziosa del Sacro Monte di Orta, si giunge al piazzale del Cimitero che vi accoglie con un meraviglioso cancello in ferro battuto fabbricato ad Orta e posato nel 1721 (accanto sorge l’ossario, anch’esso abbellito da due inferriate pregevoli per fattura e bellezza. una più piccola ,terminata nel 1706, che guarda verso il Sacro Monte Monte, l’altra assai più ampia volta verso il lago che “pare un sottile ricamo in ferro” e posata nel 1702).

Il Cimitero ospita la chiesa di San Quirico, la più antica parrocchiale della costa di levante (mantenne le caratteristiche di parrocchia anche durante l’assedio longobardo dell’isola, dove non sarebbero state certo ben viste funzioni religiose cristiane).

La scrittrice Laura Pariani racconta che qui si trovano le tombe di molti stranieri: nell’Ottocento spesso capitava che, durante il famoso Grand Tour in Italia, i viaggiatori si ammalassero, morissero e fossero sepolti lontano da casa.

Lungo la cinta esterna del Cimitero , in prossimità dell’attuale semaforo, noterete un incavo circolare di granito.

Vuole l’antica credenza popolare che tale inserto consenta di udire, inserendovi la testa, il mormorio dei morti (in circostanze ideali è percepibile il cosiddetto “effetto conchiglia”).

All’interno del cimitero si trova la Stele Protestante, che ha una storia davvero particolare.

Nel 1855, arrivano all’Albergo Leon d’Oro tenuto dal proprietario sig. Giulio Rolandi, tre signore inglesi col morbo del colera indosso (ricordo della guerra di Crimea 1854-55) e sono morte subito tutte e tre. Il 10 ottobre muore Luigia Exeter di anni 60. Il 16 stesso ottobre muore la loro cameriera Sarah Price di anni 30.

Siccome gli inglesi sono di religione protestante il Prevosto della Parrocchia di Orta Gioacchino Bono-Diana non permise il sotterramento nel cimitero perché è terra sacra, terra solo per i cristiani (ndr. sottolineato nel manoscritto per evidenziare l’aspetto ironico e il sarcastico), così furono seppellite fuori dal Cimitero, sotto il muraglione a levante verso il voltone, senza funerale e di notte come cani. Venuto il fatto in sentore al Prefetto di Novara, egli diede ordine di dissotterarle e seppellirle nel cimitero. Il sig. Gaetano Ronchetti (Albergo San Giulio) incaricato dai parenti delle defunte d’Inghilterra, acquistò un pezzo di terreno nel cimitero e i Preti e pretini e codini lo sconsacrarono e quindi vennero tumulate (…)”

Queste poche righe, scritte nel 1888 da tale Giuseppe Gattoni, detto Pep Laura, su un meticoloso e interessante diario che si conclude negli anni ’30 alla morte dello stesso Gattoni, fissano e mandano a memoria, la travagliata vicenda di questa stele, certo originale e che non sfugge alla curiosità di chi visita la parte più antica del cimitero di Orta.

Storie di altri tempi, fascinose nel poterle perseverare in qualche dettaglio, e che si inseriscono nel contesto storico di questo piccolo borgo per secoli “isolato” sotto il potere temporale e spirituale dei Vescovi-Conti di Novara.

Come arrivarci

Il modo più diretto e sicuramente più bello per arrivare al Cimitero di Orta è imboccare la strada alla destra della Parrocchia di Santa Maria Assunta, cioè la grande chiesa gialla che troverete in cima alla salita dalla piazza Motta.

Percorrendo tutta la strada, passerete di fianco a prestigiose ville e potrete ammirare panorami stupendi sia del lago sia della nostra Isola di San Giulio.

Una volta arrivati in cima avrete il cimitero direttamente davanti a voi, mentre alla vostra sinistra c’è la salita alberata che vi conduce dentro al Sacro Monte.

 

La passeggiata in tutto dura meno di 15 minuti, anche contando pause per fotografare il panorama.

I nostri consigli

Informazioni tratte da::

Questo articolo è stato interamente preso da Il curiosone – Post | Facebook

Il loro articolo ha il titolo “Leggende e stranezze: il cimitero San Quirico di Orta San Giulio”, voglio qui ringraziarli non solo perchè mi hanno permesso di riportare qui le loro parole, ma per tutte le ricerche che fanno per non lasciare che certe storie finiscano nel dimenticatoio!

Informazioni utili

Tipologia: Cultura

Orta San Giulio

Ingresso gratuito



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